RIUNIONE N. 2985 (NON CONVIVIALE) Martedì, 13 settembre 2016 — Circolo Ricreativo
«Yes, I do. Informazione rotariana» di questo mese è stata dedicata alla preparazione della visita del Governatore e alle informazioni su come iscriversi su MyRotary.org e come utilizzare ClubCommunicator nel miglior modo possibile. Il Presidente ha annunciato che il tasso di assiduità è in leggero aumento e dà riscontro alle linee contenute nel piano strategico. Gli ambiziosi obiettivi sono ancora piuttosto lontani dall'essere realizzati. L'incontro è stato preceduto dalla riunione dei past president che hanno discusso sulle possibili candidature alla presidenza dei prossimi anni rotariani da proporre all'assemblea dei soci che si terrà il 18 ottobre. RIUNIONE N. 2984 (CONVIVIALE CON INCONTRO PUBBLICO) Martedì, 20 settembre 2016 — Circolo Ricreativo e Aula Magna dell'Università
(Leonardo D’Amico) — Tra poche settimane gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere attraverso referendum se approvare o meno il disegno di legge del Governo Renzi (DdL Boschi) che propone la modifica di alcuni articoli della Carta costituzionale. L’Università del Piemonte Orientale e il Rotary Club Vercelli, sensibili alla necessità di fare chiarezza su un tema che non riguarda solo i tecnici del diritto, ma l’intero popolo italiano, hanno organizzato un incontro pubblico durante il quale i costituzionalisti Massimo Cavino e Jörg Luther — moderati dal rettore Cesare Emanuel e introdotti dal presidente del Rotary Paolo Pomati — hanno provato a evidenziare gli scenari futuri sia in caso di vittoria del “sì”, sia in caso di prevalenza del “no”. L’aula magna dell’Università era gremita (140 persone circa), a testimonianza del fatto che l’argomento merita approfondimenti e dibattiti. È utile ricordare i cinque punti principali del quesito referendario: 1) la riforma del Senato, con la conseguente fine del bicameralismo perfetto e il conferimento di maggiori poteri alla Camera dei Deputati; 2) le modalità di elezione del Presidente della Repubblica; 3) l’abolizione del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro (cnel); 4) la modifica del Titolo V della Costituzione con il riaccentramento di alcuni poteri attualmente in mano alle Regioni; 5) i criteri di validità del referendum abrogativo e delle leggi di iniziativa popolare. Massimo Cavino ha sottolineato come, parlando di questo referendum, sia inevitabile parlare anche di legge elettorale. Se la Costituzione del 1948 presupponeva un modello elettorale di tipo proporzionale, il referendum, in caso di vittoria del “sì”, porterà inevitabilmente a uno schema maggioritario. Questa riforma, secondo Cavino, è il punto di arrivo di un percorso di modifica costituzionale partito nel 1982, ma che ha sempre sofferto, come nel caso del governo Spadolini, della fragilità dei governi degli anni ottanta. Negli anni novanta il tema si spostò sul federalismo che portò al decentramento decisionale in diverse materie. Secondo Luther, il referendum riguarda la politica costituzionale e non quella di tutti i giorni, come traspare da alcuni dibattiti televisivi. Questo referendum è l’ultimo di una lunga lista destinata ad allungarsi in futuro, poiché corrisponde a uno strumento istituzionale relativamente nuovo tanto in Italia quanto a livello internazionale. Anche per questo motivo il Governo, secondo Luther, ha il dovere istituzionale di informare meglio i cittadini sui contenuti del quesito referendario senza dare per scontata, come sembra voler fare, la conoscenza della materia da parte del popolo. Questa tendenza potrebbe, infatti, rivelarsi controproducente, poiché i cittadini devono sentirsi parte di un processo decisionale consapevole; devono, in altre parole, essere sovrani nel momento in cui esprimono il loro voto e non sudditi tenuti all’oscuro delle reali conseguenze del referendum sulla vita popolare e istituzionale. Se si esaminano i cinque punti in questione, continua Luther, non è chiaro se il risultato del “sì” al referendum porterà a un assetto monocamerale o se, invece, il bicameralismo rimarrà, ma in forma differenziata. Anche sui risparmi ipotizzati e sbandierati dal Governo non esiste, al momento, un documento ufficiale della Corte dei Conti che metta a preventivo una reale diminuzione dei costi della politica. Se tale documento esistesse, con ogni probabilità, molte organizzazioni sindacali avrebbero già agito in difesa dei lavoratori pubblici in odore di licenziamento o ricollocamento. La forma di governo del Paese, secondo Cavino, non è in discussione. L’Italia è e rimarrà una Repubblica parlamentare anche dopo il referendum. In altre parole, non è in discussione il continuum istituzionale che lega gli elettori al Parlamento, attraverso le elezioni, e che lega il Parlamento al Governo, tramite la fiducia. Sarebbe auspicabile, semmai, una riforma del sistema dei partiti, assai diversi da quelli che, nel 1948, scrissero la Costituzione. In alternativa si devono riformare le istituzioni. Cavino è scettico nei confronti di chi teme un eccessivo accentramento di potere nelle mani del Governo, una tendenza che lui definisce “presidenzializzazione” degli esecutivi e che è diffusa anche oltreconfine in quasi tutte le democrazie occidentali. D’altro canto Luther si chiede se la Repubblica abbia anticorpi adeguati per prevenire un eccessivo accentramento e un eventuale abuso di potere, spesso mascherato da un utilizzo improprio degli strumenti legislativi. Il dibattito ha toccato anche la questione della riforma degli enti locali che, nello specifico scenario piemontese, coinvolge direttamente Vercelli e tutto il territorio che in qualche modo identifica il bacino di utenza dell’Università del Piemonte Orientale. Il progressivo svuotamento dei poteri delle Province — che, tuttavia, non verranno cancellate nemmeno a seguito di questo referendum — viaggia parallelo all’identificazione delle cosiddette aree vaste e delle città metropolitane. Questo riassetto dei poteri potrebbe favorire il peso di Torino e Milano accentuando una tendenza che già oggi appare squilibrata e limitativa, in termini di finanziamenti e opportunità, per territori come quello vercellese.
In definitiva le posizioni dei due costituzionalisti si possono sintetizzare attraverso due tendenze solo in apparenza distanti: più possibilista quella di Cavino, che vede nella riforma un’opportunità che è anche frutto di un percorso istituzionale partito da lontano e che in questo momento serve per far ripartire il sistema paese; più cauta quella di Luther, che mette anche in guardia nei confronti di piccole, ma significative, erosioni del potere decisionale del popolo, come per esempio nel caso dell’innalzamento della quantità di firme che saranno necessarie per promuovere un nuovo referendum popolare. Servizio fotografico disponibile al link: https://goo.gl/photos/4JDWKJ3YTjB2zCDh7 RIUNIONE N. 2983 (NON CONVIVIALE) Martedì, 13 settembre 2016 — Circolo Ricreativo
Il primo incontro della serie «Yes, I am. Conversazione con un socio» non poteva essere più fortunato. Francesca Farrauto, medico ORL, entrata nel Club a giugno, si è presentata ai soci con la grazia che la contraddistingue. Aiutata da belle immagini, ha tracciato la sua vita di ex-studentessa (modello, aggiungiamo noi), prima liceale e poi universitaria, e di giovane professionista con un curriculum già sostanzioso. Ha ricordato con dovuta emozione l'esperienza nella missione a Nairobi, a rischio di attentati, che l'ha molto segnata e ha sottolineato quanto sia importante l'azione internazionale del Rotary a favore dei paesi in via di sviluppo. Ha dunque lodato il service sulla formazione dei medici in materia di disastri e di catastrofi, avendo lei stessa sperimentato la validità del programma quando era ancora all'Università. È stata anche ricordata l'azione costante di Franco Coggiola, già rotariano, papà del nostro segretario Alberto, per la missione in Uganda completamente sperduta e bisognosa di attenzioni. Il Club ne ha preso atto. RIUNIONE N. 2982 (CONVIVIALE) Lunedì, 5 settembre 2016 — Ristorante "Twenty" (Vercelli)
(Chiara Conti) — Formare i formatori del futuro di Medicina dei
Disastri. È questa l’anima dell’innovativo service distrettuale di cui il nostro
Club è capofila nell’ambito del Distretto 2031: un grande progetto sostenuto
dalla Rotary Foundation, presentato alla presenza di alcuni presidenti dei
numerosi Club che hanno accolto l’invito ad essere partner dell’iniziativa (Dortmund,
Gattinara, Nîmes, Novara, Santhià Crescentino, Vercelli Sant’Andrea, Viverone
Lago). Servizio fotografico disponibile al link: https://goo.gl/photos/RLtsBJRLvULSw6mk8 |
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